Il mio pass si chiama Ki ai.
Lanciare il ki in avanti e visualizzare la direzione in cui si muove, seguire dove ci porta, arrivare, ripartire, scorrere insieme a lui: questo dovrebbe essere il nostro solo lasciapassare, l’unico che funzioni davvero, l’unico che personalmente accetto.
Il mio mantra QR diventerà “Quality Resistant”.
Così come ho agito contro i divieti che impedivano lo spostamento dei miei fratelli africani, gli extra-com, dal loro paese al nostro e le assurde regolamentazioni che impediscono la libera circolazione di persone su questa terra di tutti, così mi batterò sempre contro ogni TSO e la loro relativa certificazione che dovrebbe stabilire se siamo liberi di vivere la nostra vita nel modo che ci scegliamo.
I miei strumenti di lotta sono pacifici ma risoluti. Non sono improvvisati, li ho costruiti nel tempo, sono nati e si sono formati dentro di me. Sono strumenti che mi consentono di fare affidamento all’uomo intero che si trova nel mio hara e al suo legame indissolubile con le forze della vita originale: forze nutrici, rigeneratrici, liberatrici e trasformatrici.
Sapete, sono quarant’anni che non faccio uso di farmaci: non comincerò certo ora perché qualcuno ritiene di potermelo imporre.
Non ne ha bisogno il mio organismo che è andato avanti benissimo senza di essi per tutto questo tempo: in esso ripongo la mia piena fiducia.
Non ne ha bisogno il mio equilibrio, quello che mi sono costruito in una vita - perché mai dovrebbe essere migliore o peggiore del tuo? - : io rispetto questo equilibrio, ti chiedo di fare lo stesso. Anch’io rispetterò il tuo.
Non ne ha bisogno il mio paesaggio interiore, quello nel quale perfino io cerco di accedere con delicatezza e senza il desiderio né la presunzione di sapere tutto, controllare tutto, razionalizzare tutto.
Per entrarvi - nel mondo del dentro dove scorre la Vita - non mi servirà mai un pass. I sentieri che lo attraversano sono molteplici, molti li ho già “camminati” e tanti altri rimangono ancora da esplorare nel tempo che mi resta.
Per questo se anche potrete impedirmi di spostarmi “fuori”, ammesso che ci riusciate, non riuscirete mai a imporre dogane, barriere e confini nel mio mondo di “dentro”. Quella libertà incondizionata, che solo io posso ostacolare, se la ride delle vostre prigioni.
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