lunedì 16 agosto 2021

L'urlo della Grigna




Qui non è difficile.

Sia alzarsi la mattina, sia praticare, sia trovare un centro.


La montagna ti chiama, gli alberi ti abbracciano, il silenzio ti lava l’anima.

Come poco fa anche altre mattine di questo agosto caldo.

Scendo sul prato e non penso a niente.

Poi le gambe prendono posizione e i piedi sentono la terra.

L’aria fresca ti riempie il viso e i polmoni che è un piacere.

Il cielo con le sue nuvole quiete ti cura gli occhi e ti rigenera la vista.


Qui non è difficile.

Basta respirare e lasciare.

Lasciare tutto, lasciare se stessi, lasciare le forme.

Il movimento sorge da sé, guidato dal desiderio di sentire la vita.

Lo chiamano Aikido, Taiji, Qi qong, Katsugen, rumba guaguanco...

Io qui, sotto la Grigna maestosa, non li chiamo affatto:

la vita che si muove non ha bisogno di nome che la definisca.

Questi movimenti li vivo soltanto, fluttuando da uno all’altro.

In piena libertà, spontaneamente.


Qui non è difficile.

Anche perché sono vecchio ed è bello esser vecchi.

La maturità ti consente di andare all’essenziale velocemente.

Senza filtri, senza perdita di tempo prezioso.

Al di là delle forme, oltre al risultato, dimenticando l’imitazione.

La riuscita importa forse a qualcuno?

La Grigna ride silenziosa delle ansie della gioventù.

La Grigna sorride quando intravedi la permanenza del Sé.


Qui non è difficile.

Perché il nocciolo della vita è semplice.

E la natura non fa che ripeterlo.

Dietro tutta la complessità, dentro, sotto...

Il nucleo è semplice e leggero.

Scorre, fluttua come il vento, ti accarezza come il Ki.

La Grigna te lo urla.

Devi esser proprio sordo per non sentirlo.

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