giovedì 25 marzo 2021

L'Espressione infinita

 

Cari amici di Tracce Naturali,

vi ringrazio dei vostri feed back, ne manca ancora qualcuno ma mi permettono di cogliere almeno un orientamento generale. Ci sentiremo nella seconda metà di settembre per un aggiornamento che ci permetterà di agire con buon senso e pacatezza al momento della riapertura che, se non ci saranno imprevisti, sarà come vi ho detto il 3 ottobre.

Intanto però vorrei raccontarvi un bellissimo sogno che ho fatto proprio questa notte. Più che il sogno intero vorrei descrivervi la sensazione molto chiara e limpida che mi è rimasta al risveglio: il senso vivo della sorgente inesauribile che è presente in ciascuno di noi.

Dipingevo da Arno Stern, in un luogo che era un po’ Closlieu un po’ casa. Ricordo che il mio dipinto era diviso in due parti e che in mezzo tra le due stava una porta. Stavo dipingendo la base, i piedi di un grande personaggio, che si sarebbe sviluppato verso l’alto, in un paesaggio verde blu, dai colori moto densi. Ad un dato momento c’è stata un’interruzione (eravamo in una specie di stage) dopo la quale Arno mi ha mostrato un grande dipinto che in pratica si sovrapponeva al mio: in esso la figura che stavo dipingendo era già stata tracciata. Una figura femminile altissima e potente con le braccia che si divaricavano verso l’alto. Dentro di me mi chiedevo com’avesse fatto Arno ad appendere quel dipinto durante la breve pausa e poi ho capito che lo stava proiettando sulla parete con una tecnologia molto raffinata. Mi riconoscevo in quel dipinto e ho detto ad Arno che anch’io, nel passato, ne avevo dipinti di simili. Lui mi ha ascoltato silenzioso e poi mi ha detto di guardarlo bene, da vicino. Era straordinariamente dettagliato, ogni singola pianta del paesaggio era ricca di particolari e sfumature. Era il dipinto di qualcuno che si esprimeva con una pienezza fuori dal comune, un’emanazione di un’altra persona rispetto a me ma allo stesso tempo presente nel mio organismo. Ero stupefatto. Poi Arno ha cominciato ad attivare il suo particolare sistema di proiezione e il dipinto si è sviluppato sempre di più sulla parete, poi sul soffitto, come un grande albero che man mano cresceva fino ad inglobare man mano tutti gli angoli della stanza. Arno mi (ci) rendeva partecipi di una manifestazione sacra ed inesauribile, personale ed allo stesso tempo impersonale, di una traccia senza limiti, confidandoci un tesoro. Un tesoro emesso da qualcuno, chissà chi, nel passato ma allo stesso tempo, assolutamente vivo nel presente. La sensazione che provavo era quella di un potenziale vitale infinito che si riversava nella traccia come lava vulcanica, inesauribile, irrefrenabile, irragionevole, pacifica.

Perché vi ho raccontato questo sogno? Innanzitutto perché è avvenuto stanotte e dunque lo sento in rapporto alle comunicazioni intercorse con voi. Poi anche perché ha reso lieto e fiducioso il mio risveglio e desidero comunicarvi la forza serena che mi ha trasmesso. Vi prego di non interpretare il sogno né il suo contenuto nello specifico. Le tracce non vanno interpretate ma vissute, lasciando parlare la sensazione che si risveglia in noi senza trasformarla in parole. Ve l’ho raccontato anche per farvi comprendere meglio perché esiste il Closlieu e per farvi intuire il potenziale che esso permette di esprimere in ciascuno di noi, se consentiamo che ciò avvenga. E se ne cogliamo fino in fondo la portata e il valore unico, conferendogli il rispetto che merita. Lo sento davvero necessario in questo mondo che diventa sempre più schiavo di regole e condizionamenti che tendono a rinchiuderci. Le regole del Closlieu e le tracce naturali che esso consente e suscita, sono un invito all’apertura, al cambiamento felice e al respiro che si libera.

Milano, 25 Agosto 2020




Nessun commento:

Posta un commento